Il lupo e Faverga : una convivenza possibile ?
Al primo di una serie di incontri realizzati per la popolazione al fine di far conoscere la nuova casetta di Faverga, hanno partecipato più di sessanta persone .
Questo primo incontro, svoltosi venerdì 12 gennaio, ha avuto come protagonista il lupo: la sua storia, espansione ed abitudini.
La serata, introdotta dal responsabile della polizia provinciale di Belluno, Oscar da Rold, è stata poi condotta da Sonia Calderola, veterinario responsabile in Regione Veneto del progetto “Lifewolfalps” e referente per la gestione dei grandi carnivori, che monitora l’espansione e la vita di questo grande animale, specie protetta dall’Unione Europea.
Dopo un panoramica sugli spostamenti del lupo in Italia e sulle zone in cui ora è presente: Appennini, Piemonte, Lessinia, Visentin e Cansiglio, la Calderola ha dato alcune informazioni sulle abitudini del lupo: lo spostamento del maschio alfa fino a trovare la femmina alfa, con cui creare il branco; quindi la loro successiva stanzialità e dominio di quel territorio, tanto da allontanare anche con al forza eventuali altri arrivi di lupi; la caccia agli ungulati e, nel caso si trovino, anche a ovini e caprini;le cucciolate fino a 7 piccoli con una mortalità che arriva al 50%; il carattere schivo del carnivoro, che si muove di notte e che si tiene lontano dall’uomo e ne ha timore.
Ci si è poi soffermati sul fatto che l’uomo non è più abituato alla presenza del lupo e che quindi lascia incustoditi i capi di bestiame o addirittura li porta all’alpeggio senza recinzioni. Da ora in poi tali pratiche andranno sicuramente cambiate per proteggere il bestiame dal carnivoro.
Si è dato infine spazio alle domande sia di persone preoccupate di incontrare il lupo che di allevatori che chiedevano come difendere le proprie bestie oppure, già colpiti, come ottenere risarcimenti dalla Regione.
La Calderola ha risposto alle domande sia tranquillizzando le persone sul fatto che questo carnivoro si tiene lontano dall’uomo, sia dando informazioni su elettrificazioni, cani da guardia (maremmani) e modalità di richiesta di rimborsi per i capi ovini o bovini uccisi dal predatore.
Un concetto però, sollecitato anche da una domanda del pubblico presente, è parso fondamentale: il lupo non è stato introdotto dal alcun progetto di ripopolamento nelle nostre zone, ma è arrivato spontaneamente nelle sue dispersioni! Probabilmente ne potranno arrivare altri.. ora è fondamentale imparare a conviverci.
Cristiana Segato
Articolo tratto dal Corriere delle Alpi di Alessia Forzin
Corriere delle Alpi 14012018 pdf
Articolo tratto dal Gazzettino di Damiano Tormen