SERATA A FAVERGA
“La zecca. Malattie trasmesse nel Bellunese”
Venerdì 2 marzo la nuova casetta di Faverga ha ospitato un’interessante serata su “La zecca. Malattie trasmesse nel Bellunese” che ha visto come relatori Valeria Mondardini, specialista in malattie infettive e dirigente medico presso UOC di malattie infettive di Belluno e Giangiacomo Nicolini, specialista in malattie infettive e dirigente medico presso UOC di pediatria di Belluno.
Alla presenza di una ventina di persone, gli esperti hanno dapprima dato agli astanti qualche notizia sulla zecca: di come appartenga alla famiglia degli aracnidi, dell’esistenza di zecche molli che si attaccano agli animali e zecche dure che si attaccano agli uomini; di come vivano sui fili d’erba, sulle piante sugli arbusti, che depongono da 2000 a 20.000 uova; di come mangino solo dal passaggio da larva a a ninfa ad adulto ma che il loro pasto può durare anche due giorni; che le zecche sono attive da dalla tarda primavera all’autunno ma che il rialzo delle temperature ha visto casi di morsi anche a febbraio.
I medici hanno poi specificato, alternandosi nell’esposizione, che la zecca ha un morso non doloroso; che, finito di pasteggiare, si stacca e cerca un altro ospite, che punge inserendo nel corpo umano non la testa, come si crede, ma un rostro, una specie di becco.
E con ciò è stato subito sfatato un mito: se, togliendo la zecca con una pinzetta e ruotandola delicatamente per fare uscire il rostro, essa si rompe e rimane sotto pelle il rostro stesso, non accade nulla e non è pericoloso: non va tagliata la pelle per toglierlo col rischio di infezioni o peggio.
Si è poi passati alla trasmissione delle due malattie: borrelliosi o morbo di Lyme, malattia batterica che va debellata con antibiotici e l’encefalite da zecca o TBE per cui non esiste cura essendo virale e il cui unico “antidoto” è il vaccino. Un vaccino che non è gratuito, che va somministrato in tre dosi nel corso di un anno , che ha bisogno di un richiamo dopo 3 anni e che dopo 5 anni perde i suoi effetti.
Un vaccino che i medici consigliano soprattutto agli adulti e alle persone anziane, essendo al momento la TBE una malattia molto più pericolosa per gli adulti e non per i bambini.
Si è poi insistito su come sia importante ispezionarsi al ritorno di una passeggiata o gita nel verde perchè la zecca va tolta subito, dato che il morbo di Lyme si trasmette dopo qualche ora dal momento in cui l’aracnide si è attaccato. Per la TBE invece basta il solo morso.
Ci si è poi soffermati sulle manifestazioni delle malattie che possono essere precoci: localizzate (da 3 a 5 giorni o qualche settimana) e disseminate (da qualche settimana fino a un anno dal morso). Oppure tardive e in questo caso si tratta di mesi o anni dal morso stesso!
Nel caso di borrelliosi, per il 90% dei casi appare un eritema migrante, cioè una lesione della pelle che si allarga a forma di bersaglio nella zona del morso ma che compare anche dopo 7 giorni oppure un’artrite cronica. Nel caso dell’eritema esso poi scompare ma ciò non vuole dire che la malattia sia debellata! Il mese successivo compare la febbre moderata, tosse, mal di testa con sintomi simili all’influenza che, per fortuna i medici bellunesi, riconoscono come morbo di Lyme grazie ai molti casi visti negli anni e che trattano con una lunga cura di antibiotico. Per la Tbe invece vengono solo supportati i sintomi, non essendoci cura.
Molto interessante infine è stato scoprire che gli anticorpi delle borreliosi, presenti, per sempre in noi se abbiamo incontrato una zecca infetta, non ci preservano da una nuova malattia di Lyme; mentre invece gli anticorpi sviluppati dopo una TBE anche senza esiti negativi o comunque evidenti, ci proteggono per tutta la vita. Ecco perché prima di avvicinarci al vaccino, è importante fare un esame del sangue per vedere che sia davvero necessario per noi!
Una serata davvero interessante, conclusasi con parecchie domande da parte del pubblico presente, della quale ho voluto dare un resoconto puntuale e specifico per dar modo a chi non fosse intervenuto, anche a causa della neve che cadeva copiosa, di avere tali importanti informazioni. Per la salute di tutti noi.
Un grazie ai due dirigenti medici per la chiarezza e completezza dell’esposizione e la disponibilità nei nostri confronti.
Alla prossima serata….
Cristiana Segato