Anni 57-58 la prima televisiòn a Visome, essendo una grossa novità i primi ad averle naturalmente furono i Bar e al Prète. Questa invenzione lasciava tutti a bocca aperta, pazienza la radio e al giradischi, che ormai da qualche annetto si ascoltavano già, ma adesso anche vedere immagini, tutti quegli omettini piccoli piccoli dentro sto scàtolòt ci lasciava tutti stupiti e attoniti. Mi ricordo l’attesa del sabato sera, come per andare a teatro, tutti vestiti da festa, dòì schèì per il gelato o l’aranciata e via. Appuntamento al Bar da Canal, tutte le càreghe ben in fila e allineate aspettavano gli avventori che facevano a gara per i primi siti. Non si poteva perdere lo spettacolo in voga alle 20.30 “Il Musichiere” condotto dal simpatico Mario Riva, e già c’era la divisione dei presenti, chi teneva per un concorrente chi tifava per l’altro, e intanto si leccava il ghiacciolo al limone, quel che costea mànco, così forse nell’arco della serata si poteva ciucciarne un altro, ma dopo basta, perché i vècì ti dicevano che ti faceva venire il mal di pancia. Mi sembra che a quel tempo ci fosse solo un canale, quindi da vedere c’era solo quello e così almeno non si facevano discussioni per vedere gli altri 100 come oggi. Quello era e più che sufficiente per poter trascorrere una serata in allegra compagnia. Perfino noi piccoletti stavamo seduti in silenzio con gli occhi attaccati al scàtolòt, era tutta una novità, oggi chi dei nostri ragazzi stà fermo davanti al televisore se non trasmettono i cartoni animati, sono, e siamo assuefatti di tutto, oggi con i satelliti che ci girano intorno sopra la testa si può vedere il mondo, comodamente stando seduto sul sofà di casa, al calduccio e in pantofole. La tecnologia ha fatto passi da gigante in tal senso. Ma ritorniamo da Canal nel 59 – 60, arriva “Lascia o Raddoppia” Mario Riva muore e comincia l’avventura mai finita sino ai nostri giorni del pioniere nonché il nonno dei presentatori, e dei quiz il famosissimo Mike Buongiorno.
Nel frattempo Don Aldo il nostro Piòvàn forse per cercare di non perderci o per accontentarci, non si sa, fatto stà che anche Lui comprò al scàtolòt, e mi ricordo che il sabato pomeriggio era di rigore per noi tutti ragazzi di andarci per vedere il filmino di “Rin Tin Tin” che poi noi imitavamo nei nostri giochi quotidiani all’aperto combattimenti fra CowBoy e Indiani. Il problema però per accedere alla sala televisione del Prete era di reperire dalla nonna le dieci lire che servivano come entrata in canonica per la visione del scàtolòt, niente schèì niente “Lassie”. Poi man mano vennero gli anni buoni, tutti stavano benino e perfino il mio babbo si fece la Tv, a rate, e così un po’ alla volta quasi in tutte le case entrò uno scàtolòt, segno del progresso che avanzava inesorabilmente. Ora non ci si fa più caso, è diventata un’oggetto qualsiasi, però non si può farne a meno di accenderla tutti i giorni, è strabiliante pensare che stando comodamente spaparanzato si può vivere in tempo reale quello che sta succedendo in giro per il mondo, vedi avvenimenti sportivi, cronache, disgrazie e tutto di più, chi è collegato ai satelliti può vedere benissimo ogni genere di documentari, film e quant’altro tu esigi. Per gli intenditori e maniaci del scàtolòt, dopo la mezzanotte c’è anche la visione cul…turale…, che mitica invenzione sto scàtolòt. . Ennio P.