Crisalide Progetto di educazione all’affettività, sessualità e fertilità.

Introduzione

“Crisalide” è un progetto di educazione alla sessualità, all’affettività, ed alla fertilità, nato
dal bisogno
i dare una risposta alle domande dei bambini e dei ragazzi da parte dei genitori e degli insegnanti
che si presentavano in consultorio e di quelli che in 14 anni di attività nelle scuole ho potuto
incontrare ed scoltare.

Il contesto culturale

I bambini ed i ragazzi sono profondamente influenzati da fattori che sfuggono al controllo degli
dulti sia genitori che insegnanti. Essi, infatti, arrivano a comprendere il mondo e se stessi in un
modo che viene plasmato, istante dopo istante, da esperienze sulle quali gli adulti non
hanno modo di ncidere. Quanto alla sessualità, poi, la sua conoscenza e la sua comprensione parte,
il più delle volte, a fonti di informazione che non hanno a cuore né il benessere dei ragazzi né
l’insieme dei valori sociali e culturali ad essa connessi. E la forza di queste agenzie è così
violenta che per la prima volta nella storia, i (pre)adolescenti non cercano di definire quali
saranno i loro connotati, andando contro a cultura dei genitori, ma accettano ed a volte subiscono
di essere definiti e manipolati da queste forze sterne che agiscono in modo estremamente
ammiccante.

Gli adulti, dal canto loro, non solo si stanno lentamente assuefacendo a questa realtà, fatta di
battute e sottintesi oltre che di messaggi pesantemente allusivi, al punto da non riuscire né a
notarlo né a rendersene conto, ma arrivano pure ad illudersi, e questo è uno degli errori più gravi
che possano are, che i bambini ed i ragazzi non notino o non facciano delle riflessioni sui
materiali e sui contenuti
i natura sessuale che li circondano.

I bambini ed i ragazzi, invece, vedono tutto e non smettono mai di pensare su che
cosa ovrebbe essere “normale” o “atteso”. Non solo. Seppur “a modo loro”, richiedono l’impegno
degli dulti e la loro disponibilità ad essere guida ed esempio: più con i comportamenti che con le
parole.

Davanti alle paure ed alle incertezze dei bambini e dei ragazzi quindi, essi
dovrebbero endersi conto che ogni loro intervento, ogni piccolo suggerimento, ogni, seppur timido,
accenno di ialogo non potrà che fare del bene o, in alternativa, fare meno danni rispetto a certi
programmi elevisivi, a certi videogiochi, o alla stessa pornografia. Ogni genitore,
infatti, sa, sul sesso e la sessualità, molto più di quanto potrebbe immaginare e molto più di
quanto un esperto potrebbe accontare, perché possiede dentro di sé tanto amore da riuscire a dire
la cosa giusta al momento giusto. Ogni genitore, pertanto, dovrebbe adoperarsi per far sì che i
propri figli possano affacciarsi ll’età adulta avendo interiorizzato una linea di condotta sensata,
che li aiuti ad essere soggetti sessuali esponsabili, oggetto e soggetto d’amore, rispettosi di sé
e degli altri.

Chiudere gli occhi davanti a questa realtà ed abiurare al proprio compito educativo significa, in
ltima analisi, accettare di venir derubati di un pezzo della propria genitorialità e del diritto di
essere a prima persona a parlare col proprio figlio della profondità e della bellezza della
sessualità.