Oggi con la nuova posa e la benedizione del Cristo torna a risplendere quello che orami era diventato un simbolo di Via San Rocco, tant’è che è uso comune indicare la zona come “ La curva del Cristo”.
Tutto nasceva nel 1994 quando mio papà Claudio assieme al suo amico e mio padrino Dario D’incal, ebbero l’idea di creare in questo piccolo angolo verde un manufatto in legno, oserei dire tra il sacro e profano vista la loro scarsa partecipazione alla vita cristiana, ma proprio come nelle più classiche storie d’amore i poli opposti si attraggono e danno alla luce belle realtà di vita.
Entrambi avevano la passione e la capacità di lavorare il legno e probabilmente la loro intenzione era quella di lasciare alle generazioni future il segno del loro passaggio.
Trascorsero gli anni e inevitabilmente l’opera subì l’usura del tempo, fino a quando fu necessaria la sua rimozione.
Per un periodo quindi ci fu l’assenza del manufatto e molti paesani dispiaciuti si domandarono dove fosse finito il Cristo, perché la sua assenza di fatto lasciò un vuoto nel Paese.
Ecco che proprio quest’anno nel 2024 a 30 anni dalla sua costruzione, grazie alla grande opera di restauro di Fabio Reolon il cristo ritorna a splendere.
Hanno poi partecipato alla preparazione del sito anche Fabio De Col e Gigi Dal Farra. Un sentito ringraziamento va dato anche Loredana D’incal, che ha concesso nuovamente l’installazione del Cristo nel suo sito originario.
Infine, più volte mi sono domandato se con la nuova posa il Crocifisso potesse essere intitolato a qualcuno, magari a qualcuno che non c’è più, ma con il tempo mi sono accorto che nella semplicità sta la felicità e quindi la miglior cosa sarebbe stata lasciare che ogniuno noi ci vedesse ciò che voleva.
In questo piccolo angolo ci si può fermare per riflettere, per pregare ,per respirare.
Personalmente molte sono le figure importanti da ricordare del paese. Bepi e il fratello Luigino Sommacal, che mi hanno accolto nella loro casa appena mi sono trasferito qui.
Dario, Anna Sommacal con le sue immancabili “fugazze”, Gino Nart che ogni mattina fischiettava felice e trasmetteva energia.
Concludendo, queste sono solo alcune delle tante figure che mi hanno insegnato a vivere la vita e chi mi hanno trasmesso amore.
Spero che anche voi possiate sentire e condividere questo mio sentimento.
Articolo di Mirco Costa.