In cammino verso la Pasqua
In cammino verso la Pasqua Già da alcune settimane è iniziata la quaresima, tempo che ci accompagna passo dopo passo verso la Pasqua. E un tempo particolare per la vita della Chiesa e del cristiano perché in questo periodo ognuno di noi è interrogato, dalla Parola di Dio e dai segni che l’accompagnano, sulla propria vita e sulle sue scelte. Il cristiano sa che il centro della vita cristiana lo si vive in maniera speciale durante il triduo pasquale, dove partecipiamo al mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù. Questo mistero pasquale è un dono d’amore fatto all’uomo per riscattarlo dal peccato e dalla morte e dargli l’opportunità di incontrare Dio Padre attraverso l’amore di Gesù che dà la vita per noi. Questo mistero pasquale di morte e di risurrezione noi incominciamo a viverlo lasciandoci educare dalla parola di Dio durante tutta la quaresima, e facendo tesoro dei suoi insegnamenti. Le domeniche di quaresima diventano poi un momento speciale perché con le loro letture scandiscono il tempo e ci danno la possibilità di raccogliere particolari significati, che c’interrogano e ci aiutano a liberarci dalla nostra pigrizia e spesso dall’ignoranza circa la conoscenza del mistero di salvezza. La prima domenica ci parlava delle tentazioni di Gesù nel deserto, la fatica che comporta il cammino di riflessione senza essere disturbati dalla tentazione e dall’evasione. · Cristo ci dice: non di solo pane vive l’uomo, ma d’ogni parola che esce dalla bocca di Dio. È un avvertimento per tutti, di non lasciarci trasportare esageratamente dalle cose materiali come: di cosa ci vestiremo, cosa mangeremo, che viaggio faremo, e molte altre che spesso disturbano la nostra serenità e non ci aiutano a capire che anche Dio ha un posto nella nostra vita quotidiana. Nella seconda domenica c’è stata presentata la trasfigurazione, anticipo della vita futura e conferma attraverso la voce del Padre che Gesù è davvero il salvatore del mondo. La presenza di Mosè ed Elia sono la garanzia che tutta la storia della salvezza è guidata da Dio Padre, Figlio, Spirito Santo.
Nella terza domenica, l’incontro con la samaritana ci fa capire che il dono della salvezza è aperto a tutti e non soltanto ai Giudei, ma a tutti quelli che accolgono la parola di Dio e di Gesù Cristo. Gli apostoli da quest’avvenimento, anche se non chiaramente, comprendono che Gesù vuole che nessuno si senta escluso al dono di salvezza, e quella donna samaritana rappresenta la Chiesa chiamata a diffondersi fino agli estremi confini della terra. Questo lo si capisce dal fatto che Gesù le dice: “Io ti dico donna che né su questo monte né in Gerusalemme adorerete il Padre, ma quelli che lo adorano lo faranno in spirito e verità”. Il dono della quarta domenica è quello della luce. Nella guarigione del cieco nato Gesù ci fa capire che è molto facile non vedere, anche se gli occhi sono sani. Egli non ci vuole colpevolizzare, ma desidera che impariamo a vedere la sua presenza nelle realtà della vita, e sappiamo lodarlo e ringraziarlo per tutto il bene che Egli compie tra noi. L’incredulità dell’esistenza di Dio porta spesso alla cecità che ci porta anche a negare l’evidenza, non soltanto di Dio ma spesso anche dell’uomo. La domenica prima delle Palme con la risurrezione di Lazzaro, Gesù ci dà ancora un grande insegnamento: la morte non può rendere schiavo l’uomo perché egli è destinato alla vita eterna e alla risurrezione. Questo miracolo, alla presenza delle sorelle di Lazzaro e dei suoi discepoli, è anche un preannuncio della sua morte e risurrezione, anche se questa per l’uomo avverrà alla fine dei tempi. Il viaggio verso Gerusalemme terminerà con l’ingresso trionfale nella città santa che da un lato è motivo di gioia, ma che, sia pure nel segreto del cuore, porta tutta l’amarezza e la certezza che quel calice deve essere bevuto per la salvezza dell’uomo. Questo mistero di morte e risurrezione ora lo vive la Chiesa, che nel cammino della storia è chiamata a ripercorrere il cammino di Gesù, incarnando nella sua storia il grande amore che ha Dio per l’uomo, amore salvifico segnato dal segno della croce e della risurrezione. Il parroco e la redazione augurano Buona Pasqua.
l’allora parroco Don Anselmo
Foto Via Crucis Visome 18/04/2014