“Orti in Piazza” edizione 2016 a Faverga
In una bella domenica soleggiata del mese di settembre nella vecchia parrocchia Castionese costellata da paesi e borgate semplici e meravigliosi si è tenuta la sesta edizione degli “Orti in Piazza”. Colpisce la varietà dei prodotti, dei cibi, dei menù paesani frutto della produzione e tradizione locale. Si pensi a Faverga che nella sua proposta cucinaria si è ricordata delle abitudini dei nonni nel mangiare le lumache alla festa di Santa Barbara. Sfogliando le foto nel portale del Circolo Sportivo Faverga, si possono cogliere i vari aspetti allegri e simpatici della giornata domenicale, dalle moto antiche in esposizione, i modelli dei mezzi agricoli tra cui i trattori, le bancarelle gestite dai locali provetti venditori dei frutti e della loro trasformazione, i cuochi, le cameriere, gli animatori immersi dai tanti e gioiosi bambini ivi presenti. Bravi e complimenti a tutti dal presidente con il suo consiglio direttivo e a tutti i volontari, per la riuscita della manifestazione che ha permesso di trasmettere il senso e il valore di appartenenza di una realtà locale semplice e simpatica. Devo dire che il volontariato pur con tutte le sue difficoltà, dimostra come la responsabilità dei cittadini sia la vera moneta della civiltà. Si può dire che il volontariato ha rilanciato la sfida della partecipazione. Che bello ricordare la canzone di Giorgio Gaber che parla della partecipazione. E’ importante, secondo me attivare sempre di più un processo di civilizzazione capace di valorizzare i beni relazionali, della fiducia, del dono, dell’amicizia e della reciprocità. In queste brevi note che toccano senz’altro le emozioni di coloro che leggeranno questa breve riflessione, aggiungo una provocazione bonaria, si suol dire che: “ a far del bene ti fa star bene “, avrete senz’altro visto la nuova casetta del volontariato a Faverga, per completarla ci sono ancora numerose spese, per cui son ben gradite delle oblazioni. Alla fine di queste poche righe vi ringrazio della lettura e sentitevi felici e fieri di esseri protagonisti di voi stessi con gli altri, perché è possibile cambiare e valorizzare il bene comune.
Paolo Capraro