Progetto Spazio Alpino – lavoro, comunità capitale sociale.

Buongiorno, rieccomi nel portale ambito riflessioni occasione per augurarvi a tutti voi i migliori auguri di un buon 2025.

In sintonia con Ivo Candeago responsabile tecnico organizzativo del portale e lo ringrazio per il suo contributo.

Ritorna frequentemente la tematica della montagna, vi propongo la lettura per una piattaforma ideale e successivamente progettuale, di una operatività di valorizzazione del nostro territorio, buona lettura.

Progetto Spazio Alpino – lavoro, comunità, capitale sociale: nuove organizzazioni al servizio dello sviluppo del territorio

Premessa:

  • Il tema delle trasformazioni nelle forme di organizzazione del lavoro, che comprendono anche l’iniziativa d’impresa, le forme cooperative e di filiera, l’innovazione tecnologica e sociale, è oggi al centro delle riflessioni economiche e di chi si occupa dello sviluppo territoriale.

  • Allo stesso tempo, la necessità di promuovere in modi efficaci e valorizzare il capitale sociale e le competenze diffuse sui territori, non trova più riferimenti adeguati nelle politiche pubbliche e fatica a collocarsi tra gli obiettivi del privato sociale e nelle pratiche del terzo settore per la mancanza di risorse dedicate all’accompagnamento dei processi, alla animazione territoriale, alla costruzione di reti e progettualità.
  • I territori ricompresi nello Spazio Alpino costituiscono un serbatoio molto ricco di esperienze diversificate e di approcci innovativi volti ad individuare soluzioni locali alla crisi ormai prolungata del welfare, dei distretti economici minori, della relazione pubblico-privato, al sottoimpiego giovanile e alla fuga delle competenze verso i centri metropolitani maggiori.  

  • Contestualmente, nello stesso ambito territoriale montano e pedemontano, si è andato affermando un orientamento molto connotato verso il recupero dell’identità sociale locale, della comunità come centro di interesse e riferimento per lo sviluppo e il benessere, come percorso verso una elevata qualità di vita, misurata secondo indicatori che non si limitano alle semplificazioni economicistiche.                                                                                                                                                
  • Inoltre, le caratteristiche di ruralità e di marginalità e relativo isolamento di una buona parte di questi stessi territori impongono impostazioni innovative anche per quanto riguarda le dimensioni degli interventi, e delle organizzazioni, a sostegno dello sviluppo locale, che passano attraverso nuove coniugazioni tra comparti produttivi (agricoltura / turismo / cultura materiale / comunicazione / manutenzione del territorio / risparmio energetico e produzione di energia da fonti locali rinnovabili / nuovi modelli di mobilità / formazione/ commercio e ristorazione).
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  • Su questi temi, sia attraverso le precedenti call di Spazio Alpino, sia con altri strumenti (ad esempio le misure Leader e in generale i programmi sviluppati intorno ai FESR), è stato costruito nel tempo un patrimonio di esperienze spendibili, che invogliano ad intraprendere in modo ancor più deciso una strada innovativa che tocchi proprio gli elementi di base e strutturali di una nuova impostazione dello sviluppo locale.

Obiettivi del progetto:

  • Confrontare le soluzioni e i percorsi di innovazione nel campo delle nuove forme di organizzazione del lavoro tra contesti marginali e montani ed aree urbane di piccola o media dimensione, in una prospettiva spiccatamente transfrontaliera fatta anche di scambi concreti di servizi e per la costruzione di imprese che nascano già costitutivamente binazionali.

  • Sperimentare forme di animazione territoriale orientate a individuare, connettere, sostenere le realtà in fase embrionali e quelle emergenti, al fine di aumentare il capitale sociale del territorio e favorire l’attivazione effettiva dei potenziali nelle forme e nei modi qui declinati.

  • Esplicitare e codificare una modalità di intervento – mettendo a valore una quota di lavoro non visto, perché dato per scontato all’interno di altre attività riconosciute, erogato da una pluralità di attori a sostegno delle forme di organizzazione locale che si occupano di servizi e di sviluppo, – trasformando queste funzioni in veri ruoli pubblicamente riconosciuti e formando le nuove generazioni alla loro centralità ed importanza nel mantenimento e nella valorizzazione del capitale sociale ed umano.

  • Esplorare la possibilità del coinvolgimento dei giovani nella costituzione di comunità attive per la ri-progettazione dello sviluppo locale, per esempio attraverso l’avvio di luoghi di aggregazione transitoria intorno a centri di servizi condivisi che possano funzionare da un lato come proposte di coworking e dall’altro come referenti per una pluralità di soggetti diversi: imprese che cercano aiuto per progettare un proprio ammodernamento (artigiani, imprese dell’agricoltura montana), persone escluse dal mondo del lavoro in cerca di una ricollocazione produttiva e di una valorizzazione delle loro competenze ed esperienze, amministratori che cercano animatori del territorio per completare e rafforzare la ristrutturazione a rete, o a filiera, del mondo sociale ed economico locale, soggetti del terzo settore (cooperative sociali, associazioni culturali…) in cerca di interlocuzioni strutturate in un’ottica PPP per ripensare i servizi insieme al territorio attivo e alle amministrazioni locali.

  • Andare nella direzione delle esperienze di Cooperativa di Comunità, per la riappropriazione di risorse e produzioni locali (dall’energia al prodotto tipico, dalle forme di accoglienza turistica alla condivisione delle conoscenze più innovative anche in campo tecnologico, dai servizi di connettività alla formazione e riproduzione di conoscenza), nell’ottica di sperimentare a livello transnazionale e transterritoriale, con particolare attenzione al fatto che le attuali esperienze più interessanti e complete sono state costruite proprio in territori montani o marginali e attorno ad economie in partenza fragili.

Cordialmente  Paolo Capraro