S. Nicolò
Tic, tòc…, tic, tòc,
Din, dòn…, din, dòn, l’è rivà àl mùs de S. Nicolò….
I bambini trepidanti da dietro i vetri della finestra guardano e ascoltano se arriva S. Nicolò.
Ed ecco si sente un tintinnare di campanelli che si avvicinano, si vedono delle ombre, ed ecco suona il campanello di casa.
Velocemente con la giacca mezza abbottonata ancora scalzi i bimbi intimoriti escono di casa.
E’ proprio lui, S. Nicolò con la sua folta barba bianca, il suo bastone da Vescovo; (qualcuno già lo conosce, per altri è la prima volta!).
Lui li saluta con un buffetto sulle guancie e domanda come si sono comportati durante l’anno, e con l’aiuto dei suoi simpatici folletti distribuisce i doni; (qualche bambino che durante l’anno è stato un po’ birbantello troverà qualche sorpresa!!!), pezzi di legno, sassi e magari carbone).
Ormai è tardi, S. Nicolò deve continuare il suo giro, saluta bonariamente con qualche raccomandazione, seguito dai suoi aiutanti si allontana accompagnato dai tintinnii dei campanelli che si perdono nella notte buia…din, dòn…,din, din, din…,.
Grazie a S. Nicolò che sfidando le intemperie, continua a portare avanti la tradizione dai grandi e piccini del paese. Ciao S. Nicolò
Ennio Pavei