Presso l’Associazione Circolo Sportivo Faverga
Esiste uno specifico del vivere e crescere in montagna, legato alle particolarità delle condizioni ambientali, climatiche, geografiche, sociali, economiche, culturali. Uno specifico che può essere colto stando in relazione con il territorio, che va riconosciuto e trattato con attenzione e senso di responsabilità.
Per cui il lavoro sociale ed educativo con i giovani è finalizzato a rendere possibile l’espressione di una appartenenza attiva al proprio territorio, e la possibilità di partecipare a costruirne in maniera originale il futuro, rielaborando creativamente il valore della storia e della tradizione locale, contribuendo a migliorare le possibilità di vita per tutti.
Tutto ciò è basato sulla relazione con le diverse generazioni e sulla comunicazione tra le generazioni perché si rendano praticabili spazi di affermazione identitaria per ciascuno, si arricchiscano competenze e funzioni di tipo educativo e si consolidino legami comunitari tra identità differenti.
La titolarità del lavoro educativo è della comunità e delle sue diverse componenti:istituzionali e sociali, formali e informali. I soggetti tecnici, pubblici, del privato sociale e del volontariato sono una risorsa a sostegno della competenza delle presenze locali. I soggetti istituzionali svolgono una funzione cruciale di garanzia di tenuta dei processi di ricomposizione sociale.
È importante che le politiche sociali e culturali abbiano presente la necessità di riconoscere le specificità delle diverse micro realtà, e di operare adeguatamente con esse, ma anche la necessità di collegare le diverse realtà in orizzonti più ampi e articolati che aiutano le varie specificità a uscire dal localismo .
Per operare efficacemente è necessario il convergere di investimenti e di azioni concrete da parte di soggetti diversi, collocati su piani differenti: quello di chi opera direttamente e localmente con le diverse generazioni, quello di chi ha funzioni programmatorie su scala locale e sovra locale, quello di chi ha funzioni di studio, elaborazione, formazione.
È necessario immaginare investimenti su tempi medio lunghi per poter parlare realmente di politiche rivolte ai giovani, e non solo di azioni estemporanee e occasionali.
Le strutture ( i centri giovanili, gli spazi dedicati, gli ambienti specifici rivolti ai giovani, un bell’esempio è il Circolo Sportivo Faverga) che sono una risorsa preziosa all’interno della vita sociale.
Belluno, 19 maggio 2017
Cordialmente
Paolo Capraro