In questo momento particolare della storia come ci rapportiamo con il senso di responsabilità, tema conduttore negli incontri giovanili per un sempre maggior sviluppo della cittadinanza attiva.
Suggerisco la seguente lettura di una breve sintesi del testo di Reuben M. Greenberg, capo della polizia di Charleston, nel South Carolina- in un periodo di otto anni, in questo lasso di tempo i furti nella città sono diminuiti di oltre il 60 per cento, e gli atti di violenza del 32 per cento.
UN PROBLEMA DI RESPONSABILITA'.
“Un saggio ebbe a dire una volta che il male, per trionfare, ha bisogno di una cosa soltanto: l'inerzia delle persone oneste”.
Qualcosa di molto brutto è accaduto al modello di vita di cui un tempo noi americani menavamo vanto, qualcosa che riguarda la sfera dei valori. Uno dei suoi componenti essenziali si sta sbriciolando, e io credo di sapere quale sia : il senso di responsabilità.
Non è difficile la responsabilità: significa che ciascuno di noi si riconosce autore delle proprie azioni ed è pronto a pagarne le conseguenze.
Dei tanti valori su cui si regge la convivenza civile – onestà, bontà d'animo, generosità, rispettabilità – la responsabilità è forse il più importante. Senza di esso non possono esistere il rispetto, la fiducia, la legge; in una parola, non può esistere la società.
Il mio compito come funzionario di polizia è di imporre il senso di responsabilità alle persone che rifiutano di comportarsi responsabilmente o non hanno mai imparato a farlo. Ma come sa ogni poliziotto, i controlli esercitati dall'esterno sul comportamento delle persone sono molto meno efficaci di quelli che nascono nel nostro intimo, e che si chiamano senso di colpa, vergogna, imbarazzo.
Trent'anni fa chi commetteva un crimine colpiva la società. Oggi invece le parti sembrano essersi rovesciate, ed è al criminale che si riconosce la parte della vittima: perchè è cresciuto nelle privazioni, perchè la scuola non la ha educato, perchè la Chiesa non ha saputo fornirgli una guida morale, perchè la Chiesa non ha saputo fornirgli una guida morale, perchè la famiglia non gli ha saputo dare sicurezza e stabilità.
Io non credo che sia così. Ci sono molte altre persone che, pur partendo da un'identica posizione di svantaggio, scelgono di vivere onestamente. Esentando anche parzialmente i criminali dal dovere della responsabilità, rischiamo di diventare una società dove tutto può essere giustificato e nessuno è responsabile di nulla.
Ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno è un maggior numero di persone convinte che chi commette un crimine è l'unico responsabile di quello stesso crimine. Punto e basta.
La tendenza al PERMESSIVISMO non può essere invertita da un giorno all'altro. Ma nelle nostre case, nelle nostre scuole, nel nostro ordinamento giudiziario si può agire per ristabilire il senso di responsabilità.
COMINCIERO' rivolgendomi ai genitori.
Il tipo di persone che diventeranno i vostri figli dipende da ciò che fate – o non fate – per loro. E dunque cercate fin dall'inizio di instillare nei vostri ragazzi la capacità di provare vergogna, dicendo loro chiaramente che, come ci sono azioni per le quali saranno lodati, così ce ne sono altre – la menzogna, la frode, il furto – che sono inaccettabili e per le quali saranno puniti.
A plasmare il carattere dei vostri figli potranno anche contribuire le associazioni scoutistiche, che insegnano il senso della responsabilità e lo rinforzano con l'esempio dei coetanei, e le parrocchie.
E che dire agli insegnanti? Ecco cosa penso : la vostra aula è una società in miniatura non scusate i cattivi comportamenti. Abituate gli allievi a imporsi reciprocamente buone norme di comportamento, e cercate di convincere la direzione della scuola a rendere più rigida la disciplina.
Quanto al modo di far rispettare la legge, se mi fosse consentito un unico consiglio agli “architetti” del sistema giudiziario, direi : “Fate in modo che pene giuste, rapide e inevitabili, tornino a essere uno dei pilastri del senso di responsabilità.Non c'è niente di irragionevole o di incivile nella giusta punizione, ma non lo si direbbe certo, considerando l'attuale sistema giudiziario. I delinquenti non temono la legge perchè nella maggioranza dei casi è così lenta nel comminare le pene, e queste sono talmente lievi, che tutto l'effetto deterrente va perso.
Così come stanno oggi le cose, alcuni malfattori assumono un'aria indignata quando avete la pretesa di arrestarli.
LE PERSONE ONESTE non devono rimanere passive e lasciare che il male trionfi. Possono reagire, e possono cominciare a farlo imponendosi il rispetto di un codice morale. Dobbiamo resuscitare e rafforzare il senso di responsabilità, perchè è un valore senza il quale non possiamo vivere.
Tutto ciò può aiutarci a prendere posizione e rafforzare le nostre opinioni, ben venga l’utilizzo del portale Faverga.it per attivare confronti e approfondimenti.
Cordialmente Paolo Capraro