Febbraio 2018
“Vita moderna”
di Paolo Capraro
propongo la seguente riflessione, frutto di alcuni lavori svolti nell’ambito delle scuole bellunesi.
Nella snervante routine della vita moderna non ci accorgiamo di un evento importante riguardante la consistenza del tutto, basti osservare le tante regole che stabiliscono ordine e chiarezza, ahimè si sono frantumate.
Dobbiamo stare molto attenti alla confusione creatasi, come le fatiche e lo sforzo creativo di ogni singola personalità.
Proviamo ad osservare la collocazione della frontiera del bene e del male, purtroppo è svanita, regna ovunque la divisione e si nota poca capacità di osservazione, ma molti ragionamenti che portano senza ombra di dubbio all’errore, mentre potremmo raggiungere la verità ragionando di meno ed osservando molto di più tutto quello che ci avvolge e ci coinvolge.
Facciamoci aiutare da un suggerimento di S.Agostino :
” Io cerco per sapere qualcosa, non per pensarla “.
E’ importante chiederci continuamente : ” che senso ha tutto ?”.
Non possiamo in questa espressione direi fondamentale dell’esistenza dell’uomo, abbandonarsi al parere altrui, lasciandoci condizionare da tutti quei messaggi e da tutte quelle opinioni che maggiormente vanno di moda.
Cadendo nella classica trappola della massa, dove si diventa un numero e basta.
E’ chiaro che in tal senso occorre fare una ricerca su di sé, meglio ancora un’indagine esistenziale.
Riuscendo in tal modo ad acquisire una fondamentale ed importante capacità di valutazione, diventando il punto di partenza con cui si possono avviare ogni genere di esperienze.
Anche perché coincide con il provare qualcosa, ma soprattutto coincide col giudizio dato su quel che si prova.
Ciò che caratterizza l’esperienza è il capire una cosa, lo scoprirne il senso.
L’esperienza quindi implica intelligenza del senso delle cose.